giovedì 1 settembre 2011

I percursori del revisionismo - Maurice Bardèche


Maurice Bardèche ( 1907-1998 )


" Io sono uno scrittore fascista " (1)
Maurice Bardèche, noto per essere un autore neofascista, e' stato definito anche saggista, critico cinematografico, intellettuale e critico d'arte. Pubblica, nell'immediato dopoguerra, un testo di critica revisionista rispetto ai giudizi e alle condanne imposte ai tedeschi da parte degli Alleati al processo di Norimberga, nel tentativo di sovvertire le varie responsabilita' che sarebbero ingiustamente state accollate agli uomini del terzo Reich.
Aderisce al pensiero di "revolution nationale" (2) ( l'ideologia alla base del governo di Vichy ),  cosi' dal 1933 e nei tre anni successivi pubblica sui giornali di Brasillach (3) , del quale e' anche il cognato, e di Mailnier, articoli di cronaca letteraria.
 Gli anni della guerra civile spagnola, lo portano alla pubblicazione de l' " Historie de la guerre d' Éspagne ", tramite il quale sfodera una feroce difesa del regime franchista e ne condivide i metodi repressivi, simbolo dell'ideologia fascista piu' spicciola. Nel 1938 scrive su " Je suis partout ", settimanale nato come apolitico che verra' forzato alla svolta antidemocratica da parte dei suoi collaboratori, ideologicamente affini all'idea di Charles Maurras (4). Diventera' una rivista oltranzista, politicamente schierata e capace di metter in piedi vere e proprie campagne d'odio e di diffamazione ai danni dei resistenti al fascismo. Dopo la Liberazione, Bardèche viene arrestato con l'accusa di collaborazionismo e rilasciato, mentre il cognato-collaboratore Brasillach verra' condannato e giustiziato il 6 febbraio 1945, e come lui, molti altri sostenitori del governo di Vichy verrano giustiziati per ordine del generale De Gaulle. Dall'ottobre del 44, grazie all'uso di liste di proscrizione, De Gaulle dara' il via libera ad esecuzioni ai danni dei collaborazionisti del terzo Reich..
Fonda la sua casa editrice, Le Sept Couleurs, e una rivista, Le Defense de l'Occident, con la quale si produrra' in critiche feroci  atte alla riabilitazione della figura di Brasillach e del governo di Vichy. Bisognera' aspettare il 1948 perche' Bardèche metta alla luce il suo fondamentale Nuremberg ou la terre promise nel quale introdurra' la teoria per cui i tedeschi non sarebbero stati gli unici fautori del conflitto mondiale, scagionandoli dalle accuse subite a Norimberga di crimini di guerra e contro l'umanita'. Bardèche scrive :
 
" Io non difendo la Germania : io difendo la verita'. Non so se la verita' esista [..] ma so che la menzogna esiste, che esiste la deformazione sistematica dei fatti. [..] un abile falsificazione [..] se la propaganda delle democrazie ha mentito [sulle reali responsabilita' del governo vichysta n.d.m.] come crederle quando ci parla della Germania? [..] Non dobbiamo chiederci se non debba farsi la medesima revisione sulla condanna pronunciata [..] a Norimberga? [..] Abbiamo il diritto di disinteressarcene? [..] Se le nostre mani non fossero piu' pure delle loro e le nostre coscienze non fossero piu' limpide delle loro [..]?Se ci fossimo sbagliati? Se ci avessero mentito? [..] La rovina della Germania non bastava ai vincitori. I tedeschi non sono soltanto dei vinti, sono dei vinti speciali. In loro e' stato vinto il Male [..] I tedeschi dovevano sedere sulle loro rovine e battersi il petto perche' "erano stati dei mostri " . Ed e' giusto che le citta' dei mostri siano distrutte e cosi' le loro donne e i figlioletti. E [..] tutti i popoli del mondo [..] senza eccezione [..] si misero a spiegare all'uomo assiso sulle rovine perche' era un mostro. [..] non tutto il mondo ha accettato ciecamente il verdetto dei vincitori [..] La nostra opinione sulla Germania e sul regime nazionalsocialista e' indipendente dalle contingenze attuali. [..] quando ci sembrera' che l'esercito tedesco e il partito [..] abbiano commesso dei delitti, naturalmente li chiameremo delitti. M quando giudicheremo che le accuse portate contro di loro siano frutto di sofismi e di menzogne, denunceremo quei sofismi e quelle menzogne 


da Nuremberg ou la terre promise, pp 13,14,15


E, sulle responsabilita' morali, che dibattera' a lungo, afferma :


"E se le regole imposteci fossero esse a perpetuarel'impotenza, e i principi interdetti servissero a distruggere
il disordine? L'accusa di complotto è un'invenzione eccellente.Il mondo è ormai democratico in perpetuo, è democratico per decisione del tribunale
[..]La sentenza di Norimberga consiste dunque nel fare una selezione preventiva dei partiti. Gli uni sono legittimi e gli altri sospetti [..] sono " in linea " con lo spirito democratico [..] conseguentemente hanno il diritto di impadronirsi del potere e di avere un piano [..] quel piano concertato non minaccera' mai la democrazia e la pace. Gli altri invece non hanno il diritto al potere e quindi è inutile che esistano: va da sé che essi contengono in germe ogni specie di delitti contro la pace e l'umanità"


da Nuremberg ou la terre promise, pag. 31



Non si fatica  a considerarla una rilettura revisionista se non anticipatamente negazionista nella formulazione delle sue idee, grazie alle quali, Bardèche ricava una condanna a 50.000 franchi di multa. Nonostante cio', di certo non intimidito, pubblica nuovamente Nuremberg II ou les Faux-Monnayeurs, a causa del quale riceve una seconda condanna ad un anno di prigione per apologia dei crimini di guerra ed uscì solo perché gli venne concessa la grazia dal Presidente della Repubblica, René Coty. (5)
Nel 1951 appare ancora tra i fondatori del Movimento Sociale Europeo (MSE), mentre nel 1952 pubblica un testo in difesa del collega Paul Rassinier, rispetto al quale e' ideologicamente debitore. Dallo stesso anno fino al 1982 sulle pagine della sua rivista " defense de l'ocident ", Bardèche, affascinato e convinto dall'esperienza della Repubblica Sociale Italiana, scrive della sua idea di fascismo, ribattezzato " fascismo perfezionato ".
Gli ultimi anni della sua vita li passa alla ricerca della Verita', ovvero, in chiave revisionista, alla confutazione delle prove sull' Olocausto.
Muore a Parigi il 30 luglio 1998.




Note

(1) introduzione, da  Qu'est-ce que le fascisme? Les Sept Couleur, 1962
(2) http://en.wikipedia.org/wiki/R%C3%A9volution_nationale
(3) http://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Brasillach
(4) http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Maurras
(5) http://www.centrostudilaruna.it/sparta-e-i-sudisti-nel-pensiero-di-maurice-bardeche.html

4 commenti:

talligalli blog ha detto...

gran bel blog ma perche' non togli l'autorizzazione per la lettura?

talligalli blog ha detto...

comunque le cazzate che scrivono i revisionisti aho sono tutte uguali pure le idiozie che scrivono non hanno nulla di originale! Si copiano fra loro

talligalli blog ha detto...

caro max ti presento una pruriginosissima questione revisionista o meglio neorevisionista dei giorni di oggi ovvero Norman Finkelstein come tu ben saprai si tratta di un problema ben piu' irrritante sia per te che per me. Purtroppo ci troviamo davanti ad un revisionista sui generis dato che si tratta di un revisionista ebreo che ha avuto i genitori e i parenti nei campi di concentramento. So che sara' una cosa difficilissima, io ho tentato di buttare giu' qualcosa, ma o per rabbia (che proprio un ebreo con i genitori finiti nei campi di concentramento) un po' per mancanza di lucidita' storica (dovresti dire che un povero pazzo) non sono riuscito mai a trattare (anche se avrei voluto) una tua analisi storigrafica su questo discusso personaggio andrebbe fatta. Non lo so a te ma a me mi fa incazzare e quindi non riesco ad affrontarlo in modo lucido
ciao talli

Fabrizio Leone ha detto...

Scusa l'off topic.
Io invertirei i colori (sfondo bianco e testo nero) che stanca meno la vista